martedì 27 settembre 2011

Manifesto di Amnesty ai candidati in Tunisia

Questi sono i 10 impegni presenti nel manifesto che Amnesty International ha presentato a tutti i candidati al governo tunisino. Tutti i candidati devono impegnarsi a firmare le presenti richieste nel campo dei diritti umani.


1. Porre sotto controllo le forze di sicurezza
Occorre un riesame completo di tutte le forze di polizia e di altri organismi incaricati del rispetto della legge. La loro struttura e la loro catena di comando dovranno essere rese pubbliche e dovra’ essere istituito un organismo di monitoraggio che esamini in modo indipendente e imparziale le denunce di abusi. 

2. Combattere la tortura e gli altri maltrattamenti
Tutti i pubblici ufficiali che si occupano di arresti, detenzioni e interrogatori dovranno sapere che la tortura e gli altri maltrattamenti non saranno tollerati. Tutti i luoghi di detenzione dovranno essere sottoposti a ispezioni regolari, indipendenti, senza preavviso e senza restrizioni.

3. Chiedere la fine della detenzione incommunicado
Le persone detenute dovranno avere accesso regolarmente e senza ritardo, sia per legge che nella pratica, al mondo esterno. Tale accesso dovra’ riguardare familiari, avvocati di propria scelta e visite mediche indipendenti.

4. Rispettare i diritti alla liberta’ di riunione, associazione ed espressione
Le leggi che criminalizzano il pacifico esercito di questi diritti (tra cui le disposizioni della Legge sulle riunioni pubbliche del 1969, la Legge sulle associazioni del 1959, il Codice penale, il Codice della stampa e la Legge antiterrorismo del 2003) dovranno essere abrogate o emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto internazionale. 

5. Riformare il sistema giudiziario
L’indipendenza del sistema giudiziario dovra’ essere rispettata nella legge e nella pratica. Chiunque sia accusato di un reato dovra’ ricevere un processo equo da parte di un tribunale competente, indipendente e imparziale istituito dalla legge, in cui i diritti della difesa dovranno essere pienamente tutelati. Imputati civili non potranno essere processati dai tribunali militari.

6. Indagare sulle violazioni del passato
Dovra’ essere aperta un’inchiesta indipendente, approfondita e imparziale sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la presidenza di Ben Ali. L’inchiesta dovra’ fare raccomandazioni per prevenire future violazioni e dovra’ fornire verita’, giustizia e riparazione alle vittime.





7. Realizzare i diritti economici, sociali e culturali per tutti 
Non dovra’ esservi alcuna discriminazione nell’accesso ai servizi pubblici essenziali, come l’acqua, i servizi igienici e le cure mediche. I diritti dei lavoratori e le liberta’ sindacali dovranno essere rispettati.

8. Porre fine alla discriminazione
Le disposizioni di legge che discriminano per motivi di razza, colore, religione, etnia, nascita, sesso, orientamento sessuale, identita’ di genere, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale, proprieta’ o altro status, dovranno essere abrogate o emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto internazionale.

9. Porre fine alla violenza contro le donne
Dovra’ essere adottata una legge sulla violenza le donne, compresa la violenza domestica e lo stupro coniugale. Dovranno essere aboliti gli articoli 218, 227bis e 239 del Codice penale, che prevedono la fine del procedimento o l’annullamento della pena nel caso in cui la sposa aggredita dal marito ritiri la denuncia o quando l’aggressore sposi la vittima dopo averla stuprata o rapita.

10. Abolire la pena di morte
Dovra’ essere mantenuta la moratoria sulle esecuzioni in attesa dell’abolizione della pena di morte.

lunedì 26 settembre 2011

Ecco il coraggio

A questo ragazzo va tutta la mia stima, perchè non bisogna avere mai paura di rispondere ai padroni. Perchè i padroni non esistono, e siamo in un Paese almeno in teoria libero, dove il diritto a manifestare e la legittima difesa sono diritti tutelati dalla Costituzione. A.C.A.B.

domenica 25 settembre 2011

Lettera rivolta a me

Ti conosco, Andrea Astore. Dalla normale distanza della semplice conoscenza,  ti ho guardato vivere e crescere, e ti sono stato idealmente al fianco nel bestemmiare alla vita quando questa ha insultato e schiaffeggiato la tua adolescenza.
Ti conosco di più ora e ne percepisco il privilegio. Avresti potuto  arrenderti a quegli insulti, avresti potuto sparire, nasconderti nel magma sociale dei giovani senza speranza che questa società ha creato: birra in una mano, fumo  nell’altra e in testa sogni infranti e rabbia che non trova destinatari.
Avresti potuto … ma hai preferito combattere. Hai preferito credere che ci sono vie di uscita in un dogma dimenticato  quanto scontato: il rispetto dell’uomo! Laddove l’uomo rappresenti “l’altro”, “il diverso” o se stesso.
Hai dato, Andrea, un esempio concreto nel far capire che ci sono altre strade, altre possibilità oltre il perseguire status sociali e arricchimento.
Hai dato una speranza anche a me e ad altri che la pensano come me,  forse non tutti noi “vecchi”  abbiamo sbagliato tutto, se ci sono ancora giovani come te, il futuro  può non essere un concetto astruso.
Conosco un altro Andrea, anch’egli diciottenne, che d’estate le sue vacanze le adopera per lavorare con l’associazione “Libera” la quale gestisce,  per utilità sociali, i terreni confiscati alle mafie. Và da sé che sia  un lavoro pericoloso ma va anche da sé che io ho un altro privilegio e un’altra speranza.
Spero vi conoscano gli altri ragazzi e attraverso voi comprendano  che c’è un’alternativa, che si può e si deve lottare, che si può e si deve cambiare.
Lino Perrotta





Grazie, per me significa molto, davvero. Ma si può scegliere di vivere anche con birra e fumo ed essere nonostante questo degli uomini buoni...

venerdì 23 settembre 2011

Della giustizia politica

Io voto per un partito che spero formerà un governo. Il mio partito perde. Ma perchè io devo sottostare a qualcuno che per me non ha il diritto di comandare? Io scelgo da chi essere governato, altrimenti preferisco sottrarmi al contratto con lo Stato e vivere in maniera autosufficiente. Ma non è legale farlo. Per questo il fanatismo, l'opposizione politica e la successiva violenza non finirà mai.
Non c'è soluzione, tranne l'ipotetica creazione di un territorio "astatalizzato" in cui vivere nell'anarchia.
Dipende tutto da noi: il cittadino all'alba dei tempi ha scelto di fare un contratto con lo Stato (cioè con altri cittadini) con l'obiettivo di agevolare la sua esistenza sacrificando le sue libertà (al principio, prima della storia, infinite).
E se io non ci stessi? Vado in galera.
Giusto no?

Della libertà

Ma io sono un uomo? Si.
Sono libero? Si.
Dove finisce la mia libertà? Dove inizia quella degli altri.
E allora perchè non mi posso drogare, ferire, uccidere. Non è forse la mia libertà? Forse che faccio queste cose a qualcun altro? NON LO SO.
Fino a quando qualcuno troverà la risposta a questa domanda io non mi sentirò mai in colpa dopo aver fumato.

Sono io, ed è il mio corpo, e io decido. Viva la libertà nel rispetto degli altri.

martedì 20 settembre 2011

Pensieri

Buono e cattivo non esistono. Esistono solo gli uomini, e tutto ciò che assegnano ai fenomeni del mondo. Il relativismo non ci permette di assegnare un valore assoluto alle cose, e dunque viviamo sospesi nel vuoto, nella futilità più assoluta. Siamo piccoli e inutili. Come si può pensare di andare in paradiso se il bene e il male sono principi decisi dagli uomini in base alla loro situazione momentanea?
Mi spaventa ma è così.

Tra i miei pensieri

Sempre nella stessa piazza, dove ormai il dolore capeggia,
spiazza e vagheggia, senza senso coi pensieri e il sangue,
a tre metri dal cadavere esangue, e immane, vetri infranti e lacrime amare.
Stiamo morendo mentre muori, il criminale è qui fuori...
libertà regalata da una giustizia comprata, e la faccenda dai più è dimenticata.
Ma a mio figlio potrò dire: io l'ho raccontata.
Forse vedo tutto nero, ma ciò che dice il mio pensiero io lo scrivo perchè ci credo,
perchè Carletto è morto davvero, la faccia spaccata, sfondata,
che tradisce un volto giovane e spaventato...
e me ne sbatto il cazzo degli altri, io l'ho raccontato.

domenica 18 settembre 2011

E le cose scadute a chi?

Ai poveri, a chi sennò. Tra le tante cose che ho visto in Ghana c'è stato anche questo. Il trionfo dell'infamia dell'Occidente e del mondo progredito, che non sazio abbastanza di stuprare terre e libertà dei popoli del Terzo Mondo, adesso decide addirittura di specularvi con questo altro sistema: vendere prodotti scaduti ai supermercati locali.
Io stesso ho comprato un pacco di cracker che era scaduto da un anno, e potete immaginare la mia sorpresa dopo aver scoperto che TUTTE le confezioni di quel prodotto erano scadute dalla stessa data.
Ora dovete sapere che i rifornimenti di cibo al villaggio in cui mi trovavo avvenivano circa una volta ogni 2 settimana per questo tipo di merci, e quindi è evidente che il prodotto era già scaduto al tempo dell'importazione in Ghana.
Non mi capacito di quanto possa l'uomo essere opportunista e speculatore anche nei confronti di chi, come in quei villaggi, già muore di fame.

lunedì 12 settembre 2011

Ma può davvero essere umano questo?

Immaginate una terra lunga 40 km e larga 5, immaginate di riempirla con 1 milione e 400mila uomini, donne e bambini.
Ora immaginate di attaccare con l'esercito più potente del mondo questa terra in cui le persone si spostano ancora con i somari.
Immaginate di dichiarare al mondo di colpire solo obiettivi militari e di uccidere invece 1300 civili, più di 400 bambini, e radere al suolo oltre 20mila case.
Immaginate di attaccare ospedali, moschee, caffè.
Immaginate che i cecchini mirino alla fronte dei bambini, e che vengano usati proiettili al fosforo.
Immaginate di dire al mondo di fare questo come un'azione di autodifesa, e comunque come un qualcosa di giusto.

Forse sbaglio io, ma sembra un genocidio.

Non è un film, è Gaza.

domenica 11 settembre 2011

10 anni fa

Morivano migliaia di persone.
E non credo che bastino diecimila parole per esprimere il dolore.

Restiamo Umani, vi prego.

Gaza free

Please stop killing civilians. They are dieing and we are just WATCHING. Stop Gaza's tragedy. No others words.

sabato 10 settembre 2011

Pensieri sull'Africa

Ecco cosa succede alla mente umana prima di lasciare un posto in cui si è vissuto per un mese sperimentando tutto ciò che non si era mai provato prima.

Vittorio Arrigoni: we will never forget

Dopo quasi 5 mesi noi ancora non dimentichiamo il tuo impegno Vittorio, non possiamo scordare che hai dato tutto per la causa del rispetto dei diritti umani e dell'uguaglianza sociale, non lo faremo mai.
Per sempre nei nostri cuori, se tutti fossero come te il nostro sarebbe un mondo migliore...

giovedì 8 settembre 2011

Cdm da` l`ok per obbligo pareggio bilancio

Il Cdm ha dato poche ore fa l`ok per l`obbligo del pareggio di bilancio, il che comportera` i famosi tagli alle Province, con abolizioni di alcune di esse. Nonostante molti siano contrari, a mio avviso un taglio netto agli Enti e` assolutamente necessario, oltre ad essere di sicuro piu` accettabile rispetto alle gia` alte tasse che gravano sui cittadini.
Secondo me un 7 a questo sviluppo della Manovra ci sta tutto, ma si deve ancora discutere in Parlamento di alcune questioni irrisolte o poco chiare. In ogni caso i tagli non riguarderanno le province autonome di Trento e Bolzano. Per il riassunto sulla Manovra fiscale con relativo voto personale e commento guardate qui http://attivismolibero.blogspot.com/2011/09/la-manovra-fiscale-in-15-punti.html

Viaggio in pullman attraverso il Ghana

Quando in pullman passi attraverso tutto il Ghana la realta` ti schiaccia con una forza devastante. Nessuno che non venga qui si potra` mai accorgere di quanto sia profonda e dilagante questa poverta`, e di come lo spettro della morte la segua al pari di un`ombra...
Per un mese ho scritto e vissuto in mezzo a tutto questo senza mai davvero accorgermi di star trasmettendo live dal terrore della quotidianita`...
Non so che dire, quando potro` postero` le foto.

mercoledì 7 settembre 2011

La manovra fiscale in 15 punti

Per chi non avesse compreso appieno tutti i punti della manovra fiscale, o non avesse avuto il tempo di leggere il decreto, eccola riassunta in 10 punti più importanti, e corredata di voto personale.


  • Riduzione del 20% dei Consiglieri e degli Assessori regionali. Voto 6 (è giusto ma si può fare di più).
  • Soppressione delle Province con meno di 300mila abitanti o con un territorio inferiore a 3000 km quadri. Voto 7 (anche qui il provvedimento è giusto, ma si poteva tentare un taglio ancora più forte a mio avviso).
  • Dimezzamento dei Consiglieri e Assessori provinciali. Voto 9 (finalmente un taglio netto alle spese degli Enti).
  • Intervento sulle accise, il gioco e i tabacchi. Voto 4 (discreto modo di guadagnare sui vizi degli italiani, ma già le tasse sono elevatissime in questi campi. Contrario).
  • Accorpamento dei Comuni con meno di 1000 abitanti. Voto 9 (assolutamente giusto, si andranno a risparmiare molti soldi sulle municipalità di circa 1970 comuni a mio avviso inutili).
  • Tracciabilità dei movimenti superiori a 2500 euro. Voto 4 (un provvedimento troppo severo che limita la privacy dei cittadini e comunque è inutile in quanto si tratta di somme minime).
  • Sanzioni aggravate in caso di mancata emissione della ricevuta fiscale. Voto 6 (fondamentalmente giusto ma troppo severo e non va a colpire i veri truffatori fiscali, gravando di più sul povero cittadino medio).
  • Possibilità per i contratti aziendali di derogare ai contratti collettivi in materia di licenziamenti individuali anche senza giustificata causa. Voto 4 (in pratica sarà molto più facile per un' azienda licenziare qualcuno e il Sindacato potrà contrattare i termini del licenziamento dell'impiegato, ma in questo modo si vengono a limitare fortemente i diritti dei lavoratori, sono assolutamente contrario).
  • Le donne andranno in pensione a 65 anni dal 2015. Voto 6 ( diciamo che non serve quasi a nulla, ci si aspettava molto di più riguardo alle pensioni).
  • Aumento IRPEF per i lavoratori autonomi. Voto 6 (giusto ma si tratta comunque di una tassazione in più sul cittadino, il che mi crea sempre qualche perplessità).
  • TFR posticipato di due anni per i lavoratori statali. Voto 5 (di sicuro in questo modo ci sarà un gettito molto maggiore nelle casse dello Stato, ma si tratta di un intervento che agisce sempre contro il cittadino medio, e lo danneggia pesantemente.
  • Taglio di 6 miliardi ai ministeri nel 2012 e di 2,5 miliardi nel 2013. Voto 8 (provvedimento necessario).
  • Taglio di 6,5 miliardi agli Enti locali. Voto 7 (il principio è giusto ma non si tiene conto della validità degli Enti, in modo da penalizzare anche quelli che operano in maniera discreta con i fondi).
  • Limitazione abuso tirocini. Voto 9 (sono d'accordo).
  • Reato caporalato. Voto 9 (niente da dire, sono d'accordissimo).


Voto manovra oggi alle 20; a chi abbiamo messo in mano il nostro futuro?...

Oggi alle 20 il Senato vota la manovra, che comprende anche un'innalzamento dell'IVA dal 20 al 21%.
In questo modo ci sarà un guadagno complessivo di 4,2 milirardi di euro e 700 milioni subito il primo anno.
Non ci chiediamo perchè si sia preferito togliere soldi ai cittadini e non abolire gli Enti inutili come le Province e i Comuni, ma va bene.
Solo esprimo un piccolo dubbio, spero davvero sia infondato: a mio avviso c'è troppo scontento per quest'operazione fiscale, troppe cose che non quadrano e non soddisfano, non lo so se funzionerà...
Ci metto un forse.
Il mio voto complessivo alla manovra è 6,5. E' qualcosa, ma si poteva fare molto di più.

Tutti contenti per la Manovra...

Contenti tutti se la manovra fiscale rimane questa! I lavoratori sono ok perchè i loro diritti vengono tutelati e messi al primo posto come sempre, il comune impiegato statale non subisce nessun danno perchè il T.F.R. è una cosa da poco che non importa a nessuno, e poi è sempre giusto togliere ai poveri per dare allo Stato (ma mai restituire ai poveri) e infine che dire della riforma pensioni se non che ci lascia tutti sorpresi di quanto il governo sia riuscito ad azzeccare la soluzione più ottima anche in questo campo?
Come al solito qualcuno non è d'accordo, ma stavolta sono davvero pochi.
Infatti oggi non ci sono stati scioperi e nemmeno manifestazioni, Di nessun tipo.

martedì 6 settembre 2011

In Corea del Sud l'obiezione di coscienza diventa illegale

La Corte Costituzionale della Corea del Sud ha negato poche ore fa il diritto dei cittadini di sottrarsi all'obbligo militare se sono "obiettori di coscienza".
In pratica questa sentenza non permette a chi ha un ideale di fondamento che è contro la guerra di evitare di combattere. In questo modo anche coloro che si professano pacifisti o che sono inorriditi dalla violenza saranno costretti a svolgere la leva militare, secondo un principio che cozza inevitabilmente con le libertà di pensiero, opinione ed espressione dei cittadini.
In pratica vengono eliminati i diritti di pensiero dei coreani, e siamo nel 2011, ho detto tutto.
Attualmente centinaia di obiettori di coscienza si trovano in prigione o in stato di fermo, e altri migliaia andranno a rimpolpare le carceri coreane se non agiamo subito.
Ci tengo a precisare che la situazione è tanto più grave in quanto la Corea del Sud è uno stato di stampo capitalista e filo-occidentale, ma che si sta invece comportando in "stile" Russia o Cina, seguendo una politica che allontana il governo dai suoi cittadini e che mira ad eliminare il diritto di espressione degli stessi.
Grave, molto grave, e si deve rispondere in maniera forte.
Vi terrò informati sugli sviluppi della vicenda.

Io protesto e il mio governo se ne frega

Oggi la CGIL ha portato in circa cento piazze italiane uno sciopero che ha messo in ginocchio il settore dei trasporti e della sanità in tutta Italia, con centinaia di migliaia di partecipanti, ai quali si aggiungono gli scioperi dei sindacati di base, tutti uniti contro l'articolo 8 della nuova manovra fiscale 2011, che "garantisce" il libero licenziamento da parte delle aziende, o quasi.
Senza parlare ancora della manovra, che è sbagliata o insufficiente in più punti (come sulle province, il tfr ritardato di 2 anni, i tabacchi e il gioco, le pensioni, il cui provvedimento è assolutamente insufficiente) io mi sorprendo di come possa un governo democratico fregarsene altamente del volere dei suoi cittadini.
Ma come si fa ad andare esplicitamente contro l'opinione della maggioranza dei lavoratori?! Poi al giorno d'oggi.
Tanto costa cambiare l'articolo 8 ed eliminare quell'orrendo proveddimento sul T.F.R?
Fatemi sapere voi che ne pensate...Sacconi è convinto di agire giustamente così, lui da ministro del Lavoro giustamente se ne sbatte dei lavoratori!

Si lavora e si produce...

Per Benito il nostro duce! No aspetta, questa è la formula vecchia, ormai è caduta in disuso, la usano solo gli irriducibili membri di Forza Nuova; ormai si usa la forma modernizzata, quella col nome "Silvio"...
E oggi il nostro amato padrone non si sta lasciando scoraggiare da quelle poche centinaia (di migliaia) di manifestanti, e anzi questo dà ancora maggior vigore al governo, ora più che mai convinto di agire nel bene del Paese e dei lavoratori!

Ecco un'immagine di quelle che girano in rete del nostro Presidente del Consiglio comunque, giusto per farvi rendere conto di come ingiustamente è trattato dalla maggioranza (secondo lui la minoranza) degli italiani e non solo. Ma vergognatevi! Vorrei vedere voi al suo posto! Uno che si dà tanto da fare per il bene del Paese!
Diciamoglielo Silvio, che tu la notte nemmeno dormi per quanto lavori sodo per gli altri.
Vabbè forse ora l'ho sparata troppo grossa. Viva la libertà di opinione, stampa e espressione!
P.S. Non mi denunciare dai, mi sto così tanto divertendo...

Ci si appresta al ritorno

E così è ormai giunto al termine il mio viaggio di volontariato in Ghana.
Oggi pomeriggio partirò dal mio villaggio per raggiungere la città di Tamale, dove dormirò una notte per poi prendere il giorno successivo il bus per la capitale, Accra, e fare un viaggio su strada di almeno 12 ore.
Incredibile è che oramai, dopo un mese intero passato a vivere in questa comunità, con disagi igienici e di ogni altro tipo, io mi sia abituato a certe condizioni e che mi dispiaccia partire!
Ma dopotutto quante cose ho imparato durante questa esperienza...di sicuro poi la mia fede politica non ne è uscita che rafforzata.
Tirando le somme? Ho imparato tanto, ho sopportato tanto e mi sarà parecchio utile per il futuro.
Se consiglio l'Africa? Forse si, forse no, dipende da voi e dalla vostra capacità di adattamente, perchè, credetemi, ce ne vuole...

lunedì 5 settembre 2011

L'impegno politico oggi

Quante volte mi capita di parlare con una persona di politica o argomento affine, e sentire espressioni di enorme sorpresa quando sentono che sono tesserato in un partito e che mi impegno a diffondere le mie idee col mio blog.
E il bello è che a volte le persone credono sia davvero inutile scrivere online il proprio pensiero, o pubblicizzare certi tipi di notizie.
Ad esempio io mi sto ultimamente molto impegnando a far girare gli appelli di Amnesty International, e credo che finora abbia ottenuto anche risultati soddisfacenti, eppure due giorni fa un mio amico ha detto che sprecavo tempo ed era inutile, meglio chiudere il blog e farla finita.
Non potete immaginare la delusione che ho provato sapendo che la pensava in questo modo, e all'inizio ammetto di essermi anche scoraggiato, senonchè proprio quel pomeriggio Amnesty ha diffuso un messaggio via mail in cui dichiarava che grazie alle nostre firme aveva salvato un gruppo di persone dalla prigione.
Non potete immaginare quanto questo sia riuscito a farmi star meglio, a farmi sapere che l'attivismo politico, anche quando sembra vano, non è mai tale; perchè basta solo informare un'individuo per scatenare l'ipotesi del dubbio nella sua mente, e dunque avere un'opportunità di "convertirlo" al nostro ideale o condividerlo...
Il mondo di oggi a mio avviso ci offre una grande opportunità: grazie ad Internet, ai siti, ai blog, alla globalizzazione, ognuno può esprimere il proprio pensiero nella maniera più libera di sempre!
Sfruttiamo questi metodi e apprezziamoli, diamo vita ad una politicizzazione globale che non potrà che portare a risultati positivi!

Rischio violenze gay pride di Belgrado

Amnesty International ha diffuso poche ore fa il suo ultimo appello: salvaguardare e prevenire le eventuali violenze che potranno essere arrecati ai manifestanti del gay pride di Belgrado.
Il pride si dovrebbe svolgere il 2 ottobre, ma gli organizzatori non hanno ricevute risposte dal governo riguardo alla mobilitazione della polizia per proteggerli.
Infatti sia l'anno scorso che due anni fa estremisti di destra hanno attaccato il corteo, provocando feriti tra mianifestanti e polizia, oltre a danni alla città.
Per firmare l'appello che Amnesty invierà al governo serbo cliccate qui http://www.amnesty.it/pride_belgrado_a_rischio
C'è davvero bisogno di questa azione, pensate che i diritti di espressione e opinioni di decine di migliaia di persone potrebbero essere salvaguardati da una vostra firma! Non pensate che sia inutile o che non sia abbastanza, si tratta di fare pressione sui governi per fare in modo che i diritti umani vengano uniformemente rispettati.
Immaginate di essere al loro posto...

Film sui Fatti di Genova alla mostra del cinema di Venezia

In questi giorni mi sono occupato molto di due argomenti: Amnesty International con le sue battaglie per i diritti umani, e i fatti di Genova 2001 in quanto sono passati 10 anni da quegli eventi.
Ebbene ancora una volta i due argomenti si intrecciano, perchè Amnesty International si era già occupata del mancato rispetto da parte della polizia dei diritti umani in Italia (vedi qui http://attivismolibero.blogspot.com/2011/09/appello-amnesty-per-diritti-umani-e.html).
Questa volta Amnesty è intervenuta nuovamente nella vicenda "forze dell'ordine in Italia" lanciando alla mostra del cinema di Venezia un film chiamato "Black Bloc", che parla di quei tragici giorni di luglio 2001 e ripercorre passo passo le infamie compiute dalle forze di polizia e carabinieri italiani.
Il film rappresenta l'ulteriore tentavivo da parte di Amnesty di far rispettare le leggi anche ai controllori delle stesse, e garantire un processo equo ai membri delle forze armate, cosa mai accaduta in Italia...

domenica 4 settembre 2011

Informare noi per aiutare loro

Sono in Africa ormai da un mese, a fare volontariato in un villaggio del Ghana, ed è inutile dire che la povertà è grande e i disagi tanti, a partire dalle carenze igieniche per finire alle scuole.
Incredibile non è tanto che il governo non faccia niente, perchè posso immaginare la loro situazione economica pessima, ma ciò che invece mi sorprende, e in negativo, è il silenzio del nostro mondo.
Noi siamo l'Occidente, siamo abituati a vivere con acqua, elettricità, cibo in abbondanza, gas. Sprechiamo centinaia di litri di acqua al giorno a persona, e qui per averne 5 devi arrivare fino ai pozzi che sorgono nelle vaste pianure circostanti i villaggi.
Mi sorprende appunto il fatto che ormai noi siamo così abituati a vivere nel nostro modo che ormai diamo per scontata ogni cosa, magari molte persone nemmeno si rendono conto appieno della criticità di certe situazioni qui in Africa.
Non posso essere più esplicito di così: dobbiamo aiutarli.
Non so come, forse con prestiti per costruire infrastrutture e scuole (mancano fogne, ferrovie, aeroporti, porti e strade asfaltate, e le scuole sono pochissime), oppure con programmi di condivisione di tecniche che permettano ai Paesi del terzo mondo di beneficiare dei nostri esperti in alcuni campi dove loro non hanno manodopera o conoscenze di alcun tipo. Fatto sta che questa gente ha un disperato bisogno di aiuto, e di sicuro il fatto che ogni tanto arrivino un paio di volontari non cambia quasi nulla.
Ci vuole un impegno concreto da parte del governo, oppure un'azione più grande, magari promossa da organizzazioni quali Amnesty e compagnia bella, in modo che si possa provare a cambiare qualcosa in via definitiva. Ma comunque è necessario un impegno maggiore rispetto a quello dei singoli individui.

E la giustizia per Carlo?

Dieci anni e qualche giorno fa a Genova si piangeva in piazza Alimonda, si piangeva perchè un ragazzo di 23 anni giaceva inerme sull'asfalto, circondato da un cordone di carabinieri e adagiato in una pozza di sangue.
Il ragazzo si chiamava Carlo Giuliani, ed era un simpatizzante dei no-global italiano, che quel giorno aveva preso parte alle manifestazioni dopo che la polizia aveva caricato ingiustamente il corteo autorizzato e il gruppo di pacifisti della rete Lilliput, ferendo molteplici persone.
Carlo stava assaltando una camionetta blindata delle forze dell'ordine, e aveva preso in mano un estintore, quando uno dei carabinieri all'interno del mezzo, Mario Placanica, spaventato, gli ha sparato 2 volte.
Successivamente la camionetta è passata sul corpo di Carlo, ancora vivo, per due volte, prima di dileguarsi nelle strade genovesi.
Fin da subito un'aura di mistero si è avvolta intorno all'episodio: dapprima infatti era stato riferito dalle forze italiane che il morto era un giovane spagnolo, poi i carabinieri si sono stretti intorno al cadavere della loro vittima e qui arriva la parte meno onorevole davvero in questa storia per l'Arma dei Carabinieri.
Il pluridecorato Corpo Armato, infatti, si è reso partecipe di calci al cadavere del giovane, insulti ai manifestanti lì intorno accalcati, addirittura alcuni hanno spento i propri mozziconi di sigaretta sul corpo senza vita di Carlo. E infine un maresciallo, nel disperato tentativo di discolpare il suo amato Corpo da questa tragica vicenda, ha dato il meglio di sè fracassando la testa del pericolosissimo delinquente accusato di molteplici crimini (eh si, Carlo non era un ragazzo come gli altri che partecipava alle manifestazioni per il g8, era un pazzo sanguinario, una delle persone peggiori mai esistite sulla faccia della terra!) lanciandogli una pietra in volto.
Forse fà un po' effetto sapere che nessun menbro delle forze dell'ordine è stato punito con alcuna sanzione, nè galera nè licenziamento con disonore, ma che possiamo dire? Siamo in Italia ed è abbastanza normale vedere una giustizia non proprio parziale (vedi Berlusconi, quello che non ho mai capito come fa ad ottenere la maggioranza nonostante tutti lo critichino apertamente e nonostante sia lo zimbello di tutto il mondo occidentale).
Basti pensare che non sono stati incarcerati nemmeno i carabinieri che hanno assaltato la Diaz picchiando e torturando giornalisti e difensori dei diritti umani che vi si trovavano all'interno!
In rete ho trovato questa interessante frase: LA POLIZIA POTREBBE ANCHE VIOLENTARE UN'ANZIANA, TANTO è SEMPRE LEGITTIMA DIFESA.
Credo che corrisponda a verità.
E mi viene da piangere.

Appello Amnesty per diritti umani e polizia in Italia

Dieci anni fa a Genova le forze dell'ordine italiane hanno sorpreso il mondo intero effettuando un'escalation di abusi, torture e violenze di ogni tipo contro ogni manifestante che si sono trovati davanti.
Le mille testimonianze, le foto e i video, a migliaia, hanno convinto Amnesty International e non solo a inviare ripetuti appelli al governo italiano affinchè vengano assicurati il rispetto della persona e dei diritti umani anche dalle forze dell'ordine.

Eppure nonostante il mondo intero aborrisca le azioni di carabinieri e polizia in quel giorno, nonostante sia stato provato l'omicidio cruento e corredato di mutilazione al cadavere di Carlo Giuliani, nonostante gli orrori perpetrati dai paramilitari italiani nella Diaz, ancora oggi non si è avuta giustizia.
Ancora oggi non sono in carcere i poliziotti che hanno preso parte a quelle giornate arricchendole di sangue e violenza gratuita.
Ancora oggi la legge italiana non permette l'identificazione dei membri delle forze dell'ordine in azione, e non garantisce un processo equo ed imparziale per essi.
http://www.amnesty.it/italia_polizia_operazione_trasparenza firmate l'appello per Amnesty a questo link per richiedere un cambiamento al governo italiano, per cercare di avere giustizia.
Chiudo con questa immagine trovata sul web, credo che le parole non possano esprimere il mio disprezzo per coloro che non valgono come uomini, e nemmeno come bestie.

In Etiopia arrestati due oppositori politici

In Etiopia alcuni giorni fa sono stati arrestati due oppositori politici del governo attuale, Bekele Gerba e Olbana Lelisa, tra l'altro leaders dell'opposizione.
I due politici sono stati arrestati dalla polizia etiope e accusati di essere membri dell' Olf, un'organizzazione politica pseudoarmata ed illegale.
In realtà i due uomini sono stati seguiti per settimane e catturati dopo aver incontrato i rappresentanti di Amnesty International in Etiopia, che sono stati esplulsi dal Paese il giorno successivo ai fatti (27 agosto).
Amnesty teme che l'accusa formulata dal governo sia falsa e che invece il vero motivo dell'arresto sia la dura repressione politica e delle libertà effettuata dal governo etiope.
Pertanto Amnesty sta ora lavorando ad un progetto, probabilmente un appello, per cercare di aiutare non solo Gerba e Lelisa, ma anche tutti gli altri oppositori politici al momento imprigionati con false accuse.

Libia: in questo momento i combattimenti finali

I ribelli hanno attaccato circa 3 ore fa il sito di Bani Walid, la località nella quale Gheddafi è asserragliato in una disperata ricerca di salvezza.
Un portavoce dei ribelli ha dichiarato un'ora fa ad Al Jazeera che i soldati ancora a difesa del luogo sono circa 100, forse meno, e che i ribelli credono di ottenere la vittoria entro 24 ore.
Secondo il CNT, questa sarà una delle ultime battaglie nella Libia.

Poesia di un solitario in Africa

Quante volte ho sognato questi luoghi,
quante volte ho immaginato questo cielo,
sono qui ora, e ho davanti il panorama per intero...
e passare dalle vie affollate,
dalle corse più sfrenate
qui piangono i bambini, e le mamme? Disperate.
Ma in ogni caso c'è speranza, quella è l'ultima a morire,
la mia è che qui la gente impari a sorridere,
chiedo che l'Africa ritorni a vivere...

sabato 3 settembre 2011

Manuel Gutierrez, il nuovo Carlo Giuliani

Il 25 agosto, appena 9 giorni fa, uno studente cileno di 16 anni di nome Manuel Gutierrez è morto a Santiago durante una manifestazione, dopo essere stato colpito al petto da un colpo di arma da fuoco.
Gli esperti balistici hanno precisato che il proiettile è stato sparato da un sergente di polizia, che durante le prime versioni dei fatti aveva dichiarato di aver sparato un colpo in aria.

Secondo la legge cilena, però, dato che un poliziotto è accusato di omicidio, sarà il tribunale militare (tristemente famoso per la sua parzialità) ad assumersi l'onere dell'inchiesta sulla morte di Manuel.
Inutile dire che se non cambierà la legge cilena sarà praticamente impossibile che il sergente di polizia venga arrestato per omicidio, peraltro di minore.
Ancora una volta ci troviamo dinanzi alla morte di un manifestante, e ancora una volta l'assassino è il poliziotto.
E proprio quest'anno sale a 10 l'anniversario della morte del nostro Carletto...
Chiediamo sempre e solo giustizia uguale per tutti!

Muore minorenne in Bahrein durante manifestazione

Ali Jawad Ahmad al-Shaikh, un ragazzo di 14 anni, è stato ucciso 3 giorni fa nel Bahrein durante una manifestazione pacifica.
La morte del ragazzo è avvenuta per dissanguamento dopo che un gas lacrimogeno lanciato dalla polizia in tenuta antisommossa lo aveva colpito in testa.
Nonostante la manifestazione fosse pacifica e l'ordine formale dal ministro della sicurezza fosse quello di non effettuare operazioni antisommossa contro la folla, numerosi manifestanti e testimoni oculari dell'omicidio riferiscono che le forze dell'ordine si sono comportate in maniera violenta e aggressiva, lanciando lacrimogeni sulla folla a poca distanza.
Dal 1 agosto in Bahrein si susseguono giornalmente le manifestazioni (sempre pacifiche) e la polizia ha sempre risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma, causando feriti ogni volta.
Ma stavolta c'è scappato il morto, e per giunta minorenne.
E vogliamo giustizia.
Notizia diffusa da Amnesty International.

Libia: imminente attacco decisivo dei ribelli

Un portavoce dei ribelli ha dichiarato 25 minuti fa che si sta organizzando un massiccio attacco a Bani Walid, città dove è asserragliato il rais con circa 20000 combattenti dalla sua. Il portavoce dei ribelli ha inoltre dichiarato l'intenzione di prendere la città entro poche ore.
http://blogs.aljazeera.net/liveblog/Libya Qui la notizia direttamente dal blog di uno dei corrispondenti di Al Jazeera, in inglese.

Yemen: kamikaze kills 3 soldiers

A kamikaze attack in Aden, Yemen, one hour ago killed 3 soldiers and hurted other 7.
A military responsable said that in a declaration.

Firma appelli online Amnesty

Cliccando sul seguente link http://www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html sarete reindirizzati al sito di Amnesty International Italia, che propone di firmare online gli appelli degli attivisti per salvaguardare i diritti umani nei Paesi dove il rispetto di questi è a rischio.
Visita anche tu la pagina, e diventa un attivista online firmando gli appelli e le azioni urgenti.
A volte perdendo 5 minuti potremmo salvare una vita intera.

13-year-old Gaza boy killed by Israeli airstrikes

After clinging to life for eight days, 13-year-old Haitham Ahmed Marouf succumbed to injuries received in an Israeli airstrike on Beit Lahia and died on the morning of Monday, August 29.
The palestinian boy was farming with his father on 21 august when an Israeli drone attacked the field and hit him.
That's another news which can teach us about what Israel is doing in Gaza, about how is wrong Israel's politic for Gaza. We want Gaza free.

Noi volontari in Ghana







Ecco alcune foto di noi volontari in Ghana: assieme a me vi sono anche 2 ragazze norvegesi ed uno svedese. A presto nuove foto e notizie live from here.

Prima relazione del Ghana

  Il mio viaggio in Ghana è cominciato la notte tra l'8 e il 9 agosto, quando sono partito in macchina da Termoli alla volta di Roma, dove avrei preso l'aereo.
C'è da dire che la scelta di vivere questa esperienza è stata a volte sofferta, ma comunque non me ne sono mai pentito; guidato dalle mie convinzioni politiche, dai miei ideali, dalla voglia di vivere diversamente, a volte anche in grandi difficoltà, e dalla costante ricerca di novità a volte inesistenti nel nostro mondo, alla fine ho deciso di dare una svolta radicale alla mia vita e, dunque, di salutare gli amici e la famiglia e partire.
Dopo un viaggio lunghissimo in aereo, dopo aver cambiato volo a Istanbul (non senza essermi potuto accorgere del consumismo sfrenato presente nell'aeroporto turco) e dopo 2 ore ulteriori di sosta carburante a Lagos, sono finalmente giunto ad Accra, la capitale del Ghana.
Agli occhi di un occidentale la situazione si presenta critica quasi da subito: già nell'aeroporto africano regnano il disordine e la sporcizia, i muri perdono l'intonaco, i bagni sono carenti e l'esercito sorveglia ogni angolo della zona. La prima sensazione che ho avuto è stata più che altro negativa, e dettata comunque dal mio modo precedente di vedere le cose.
Dall'aeroporto mi sono trasferito in un albergo, sempre ad Accra, dove sono rimasto 4 giorni con un altro gruppo di volontari, tutti stranieri, a fare orientamento prima di trasferirmi definitivamente al villaggio.
Visitando Accra ho avuto una prima impressione della povertà del Paese: le fogne sono tutte a cielo aperto, solo la metà delle strade è asfaltata, la maggior parte delle case non ha acqua corrente. Al momento queste condizioni mi parevano critiche, mi sarei accorto più tardi di quanto in realtà fossero ottime rispetto a ciò che avrei provato dopo.
Il quarto giorno noi volontari ci siamo divisi in quanto ognuno sarebbe dovuto andare in un villaggio diverso del Ghana, e io mi sono diretto a nord, verso la zona più povera e isolata del paese, arrivandovi solo dopo due giorni di viaggio.
La mia sistemazione al villaggio è presso una famiglia locale, benestante rispetto agli altri, in una casa dotata di elettricità quasi tutto il giorno e servizi igienici, ma senza doccia naturalmente. Il capofamiglia che mi ospita (host-father in inglese) è un infermiere ed è il responsabile dell'unica clinica presente per diverse decine di km quadri.
Assieme a me in questo villaggio vi sono altri 3 volontari, 2 norvegesi e uno svedese, che lavorano con me.
Il mio lavoro consiste nel viaggiare ogni giorno in moto verso una delle micro-comunità presenti nella zona, dove parlo alla popolazione riguardo a HIV, malaria e igiene, e dove assieme ad una squadra di infermieri pesiamo e vacciniamo i bambini, oltre a monitorarne la crescita.
Credo sia giusto dedicare due righe alle condizioni di vita disumane che ho trovato qui: l'80% dei bambini sotto i 5 anni è sottopeso, almeno il 40% non supera i primi mesi di vita, non esiste un sistema fognario, le strade non sono asfaltate, nelle comunità non esistono acqua corrente ed elettricità, non esistono i bagni, per cui le persone fanno i loro bisogni nei campi, almeno il 90% delle persone mangia con le mani, aumentando fortemente il rischio di malattie batteriche, e meno del 10% delle persone frequenta o ha frequentato la scuola.
Il risultato di tutte queste cattive norme igieniche, ignoranza e mancanza di strutture sono le malattie.
L'HIV è altamente diffuso nella zona, e può essere combattuto efficacemente solo con un lavoro di prevenzione e quindi di informazione, osteggiato dall'ignoranza degli abitanti dei villaggi, che tra l'altro parlano solo un dialetto locale, il mampruli.
Ma la malattia più diffusa nella zona è la malaria, infatti in questa parte dell'Africa sono presenti tutti e 3 i ceppi della malattia, e le zanzare sono numerosissime; inoltre il tasso di mortalità per malaria è molto alto anche perchè le persone preferiscono utilizzare come rimedio le erbe medicinali del luogo (che non funzionano quasi mai) rifiutandosi di seguire le moltissime cure farmaceutiche disponibili sul mercato e distribuite dalla clinica per la quale lavoro.
Io stesso ho contratto la malaria da 4 giorni, e posso testimoniare che si tratta davvero di una malattia orribile, ma in ogni caso curabile: nel mio caso la sto trattando con chinino, antibiotici a largo spettro, antidolorifici e artemisina+lumefantrina. Se non curata porta alla morte da pochi giorni a poche settimane, a seconda del ceppo di appartenenza.
Altre malattie abbastanza presenti nella zona sono tifo e colera, soprattutto quest'ultimo.

Giappone dice no alla pena di morte

Il nuovo ministro della giustizia giapponese, Hideo Hiraoka, ha dichiarato poche ore fa di essere assolutamente contrario in linea di principio alla pena di morte. Ha poi aggiunto che prenderà in considerazione sia l'opinione pubblica internazionale che quella interna (in parte favorevole alla pena capitale).
Se il Giappone dovesse dire definitivamente di no alla pena di morte, rappresenterebbe un esempio da seguire per tutti gli altri paesi ancora in questa situazione.
Sperando che il diritto alla vita preceda qualsiasi altra cosa nel mondo, auguriamo al neo ministro buona fortuna.

88 morti nelle prigioni siriane

L'ultimo dato diffuso da Amnesty International è scioccante.
I morti nelle prigioni siriane negli ultimi 5 mesi sono stati almeno 88, dei quali almeno 52 torturati o uccisi direttamente dai carcerieri.
Si tratta per la maggior parte di oppositori politici e di attivisti, coloro che avevano dato il via alle proteste 5 mesi fa.
Tra i morti, tutti maschi, vi sono anche minorenni, tra cui un bambino di 13 anni.

venerdì 2 settembre 2011

Video manifestazione poche ore fa a Tripoli

http://www.youtube.com/watch?v=HHyC4FMCEgI&feature=player_embedded
Questo è il video diffuso poche ore fa da Al Jazeera, che mostra centinaia di migliaia di donne manifestanti a Tripoli in onore della caduta del regime del rais.

Firma on-line azione urgente (signature on-line for urgent action)

Il corpo di uno studente attivista baluci è stato ritrovato il 16 luglio, dopo aver trascorso cinque mesi in custodia dei paramilitari e delle Guardie di frontiera. Altri dieci uomini baluci, arrestati nello stesso momento, sono in grave pericolo e rischiano la stessa sorte.
http://www.amnesty.it/pakistan_baluci_rischiano_la_morte
Cliccate sul link sovrastante e firmate l'appello lanciato da Amnesty International per salvare la vita di dieci esseri umani.
Non è un diritto salvarli, è un dovere.

giovedì 1 settembre 2011

Link per blog in inglese zone sensibili

http://blogs.aljazeera.net/
You can follow blogs live from Libya, Sirya, Yemen, Gaza and Egypt by clicking the link upon here.

Libia, dichiarazione di Ban Ki-moon

Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite,  ha proposto un intervento militare immediato in Libia, al fine di scongiurare una catastrofe in fatto di vittime civili. Ha anche dichiarato che la situazione è gravissima e deve essere risolta al più presto. http://blogs.aljazeera.net/liveblog/Libya

Io in Ghana

Questo sono io in Ghana, nel villaggio di Langbensi (il secondo da sinistra). Del mio gruppo di volontariato fanno parte anche le due ragazze sulla destra e il ragazzo che ha scattato la foto. I due uomini intorno a me sono quelli con cui lavoro e sono degli infermieri. Il prima possibile caricherò altre foto.

Libya: rebels' declaration

About a few hours ago rebels have said security will be guarantee for Saadi if he surrenders.
Saadi said 1 hour before the declaration he had the authorisation from his father to talk to NTC to stop civil war in Libya.