martedì 28 febbraio 2012

Drogarsi è un diritto

Fin dall'alba dei tempi gli esseri umani hanno assunto sostanze (dette oggi stupefacenti) in grado di modificare la loro percezione della realtà, sballandoli e alterando i loro sensi. Ma da qualche tempo le società umane createsi dall'Ottocento in poi hanno iniziato una furiosa lotta contro tali elementi, considerandoli un pericolo per la sopravvivenza della società. 
Qual è il problema del proibizionismo? Il problema è che è assurdo perseguire un reato in seguito al quale non vi è danno alcuno a nessuna persona, almeno che non sia provocato volontariamente dalla stessa. 
Infatti una persona che fa uso di stupefacenti di qualsiasi tipo ormai viene perseguita legalmente per il solo utilizzo personale della sostanza (drogarsi in Italia non è più un diritto, lo dice la legge Fini-Giovanardi, la stessa che prevede la criminalizzazione di centinaia di sostanze considerate "droghe", anche le più incredibili e impensabili, come prodotti chimici, fertilizzanti, medicine, ma non l'alcool).
Boh.
Comunque secondo questa legge chi si droga è un criminale e fare uso di cannabis (nessuna dipendenza fisica, danni meno gravi di nicotina, caffeina e alcool, effetti benefici sulle cellule cancerose) (http://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis#Propriet.C3.A0_farmacologiche) è addirittura considerato identico di fronte alla legge dell'uso di droghe pesanti come cocaina o eroina.
Eppure la legge non dovrebbe avere il diritto di invadere il libero arbitrio delle persone. 
Gli individui devono essere liberi di scegliere cosa è meglio per il loro corpo, perchè la libertà di una persona finisce dove inizia quella altrui, e chi si droga non viola la libertà di nessuno. 
Anche il reato di spaccio non rappresenta che una ingiustizia dal punto di vista etico: uno spacciatore consegna merce (anche potenzialmente dannosa) ad una persona che spontaneamente gliela chiede. 
Il problema è che se venissero legalizzate tutte le droghe e il loro commercio la società collasserebbe, poichè un numero particolarmente elevato di persone si disinteresserebbe dei problemi della quotidianità e del corretto funzionamento della società stessa. Almeno questo è quello che dicono i difensori del proibizionismo, altrimenti non vi sarebbe alcun motivo di vietare tali sostanze.
L'unico motivo plausibile è che dopo la società collasserebbe (e non in seguito a crimini o cose varie, perchè tra tutte le droghe illegali solo la cocaina, assieme all'alcool (completamente legale...) è stata riconosciuta come una "costante" in episodi violenti causati da stupefacenti). 
In effetti tutte le altre droghe tendono a rilassare l'individuo o a farlo estraniare dalla realtà, rendendolo pressochè innocuo, e questo è un dato scientifico (vedi ketamina, eroina, cannabis, LSD, funghi allucinogeni), oppure al limite migliorare le sue prestazioni fisiche (ecstasy, metanfetamine).
Dunque la "scusante" per proibire le droghe è salvare la società, l'ordine, la sicurezza. 
Come al solito ci perde la creatività, l'uomo libero, il libero arbitrio. 
Ma vale questo sacrificio?
Se solo si riuscisse a trovare un compromesso e vivere in una società dove le droghe sono legali (almeno l'uso personale). C'è chi dice di no, eppure vi è uno Stato europeo, la Repubblica Ceca, dove tutte le sostanze stupefacenti sono legali entro un certo limite, la libertà individuale è tutelata, i sistemi della polizia sono migliori, e la società non è collassata. 
O anche, per quanto riguarda la cannabis, i Paesi Bassi.

Ecco la lista delle sostanze il cui possesso è legale in Repubblica Ceca:
15 grammi di marijuana
5 grammi di hascisch
2 grammi di metanfetamine
1 grammo di cocaina
4 pasticche di ecstasy
1,5 grammi di eroina

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