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venerdì 2 settembre 2011

Video manifestazione poche ore fa a Tripoli

http://www.youtube.com/watch?v=HHyC4FMCEgI&feature=player_embedded
Questo è il video diffuso poche ore fa da Al Jazeera, che mostra centinaia di migliaia di donne manifestanti a Tripoli in onore della caduta del regime del rais.

giovedì 1 settembre 2011

giovedì 5 maggio 2011

Siria: a breve embargo di armi

Molti Paesi europei sono già d'accordo riguardo a un vicino embargo di armi per la Siria, cosa chiesta con insistenza da Amnesty in questi ultimi giorni (clicca qui per firmare l'appello di Amnesty http://www.amnesty.it/siria_stop_spargimenti_di_sangue). In questo modo si spera di diminuire il gravissimo costo dei morti di queste settimane e soprattutto di dare un forte segnale al governo siriano.
Ma la notizia incredibile arriva dal blog di uno dei corrispondenti in Siria di Al Jazeera (http://blogs.aljazeera.net/live/middle-east/syria-live-blog-may-5), e cioè che finalmente una commissione europea si sta recando a Deraa per controllare la situazione del rispetto dei diritti umani e dei soprusi effettuati dai soldati sui manifestanti.

martedì 3 maggio 2011

Giornalista ancora prigioniero di Gheddafi

Incerta la sorte di Kamel al-Tallou, giornalista di Al-Jazeera catturato il 6 aprile (1 mese fa) da Gheddafi assieme ad altri colleghi, poi rilasciati.
Mi ero occupato della notizia il 21 aprile, facendo notare che Gheddafi non aveva ancora liberato l'uomo, dopo tre settimane (http://attivismolibero.blogspot.com/2011/04/giornalista-prigioniero-di-gheddafi.html); potete immaginare la mia sorpresa adesso scoprendo che non solo il giornalista non è stato rilasciato dal regime, ma addirittura non se ne parla da nessuna parte!
Invito caldamente i giornali e i telegiornali a tenerci informati riguardo la sorte di Kamel.

venerdì 22 aprile 2011

Giornalista prigioniero di Gheddafi

Sale la tensione per Kamel Al-Tallou, cittadino britannico che lavora come cameraman per Al Jazeera, che è stato catturato alcuni giorni fa dalle forze di Gheddafi e non è stato ancora rilasciato, nonostante la liberazione dei suoi 3 compagni. Il giornalista è sposato e ha tre figli.

Bomba esplode a Karachi, 16 morti

Ieri pomeriggio è esplosa una bomba a Karachi, la città più grande del Pakistan, provocando 16 morti e più di 35 feriti.
L'ordigno, che la polizia crede fosse già sul posto da qualche tempo e innescato a distanza, ha colpito un club presunta sede di illeciti.
Si crede che l'attentato sia stato portato avanti da una delle varie frange paramilitari ed estremiste presenti nella zona, nonostante nessun gruppo abbia ancora rivendicato nulla.
Resta alta la tensione in Pakistan, dove continue lotte tra gang avvengono ogni giorno per le strade.
Ecco la notizia come riportata da Al Jazeera http://english.aljazeera.net/news/asia/2011/04/2011421174354289897.html

lunedì 18 aprile 2011

Attentato kamikaze a Kabul

KABUL - Un kamikaze afghano si e' fatto saltare oggi all'interno del ministero della Difesa a Kabul. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pajhwok. A quanto sembra l'attacco e' stato portato da un numero imprecisato di attentatori suicidi. Secondo una prima ricostruzione dell'attacco, il commando talebano e' giunto davanti al ministero della Difesa ed uno dei kamikaze, che vestiva una uniforme dell'esercito, ha azionato l'esplosivo che portava indosso, permettendo ai compagni di infiltrarsi nell'edificio. Tolo Tv assicura che dopo l'esplosione si e' sviluppata una sparatoria fra i talebani armati e i servizi di sicurezza dell'edificio che si trova in una delle zone piu' protette della capitale. In base alle prime frammentarie notizie sarebbe morto il capo della sicurezza del vice ministro della Difesa, mentre il segretario del comandante interarmi delle forze armate afghane sarebbe rimasto ferito. I talebani afghani hanno sostenuto oggi che l'obiettivo dell'attacco kamikaze realizzato a Kabul nel ministero della Difesa era il ministro francese della Difesa, Gerard Longuet. In una rivendicazione del gesto ricevuta dall'agenzia di stampa Afghan Islamic Press (AIP), i talebani hanno sostenuto che il loro obiettivo era il ministro Longuet ed alti ufficiali francesi che si trovavano nell'edificio. Per il momento non e' stato possibile verificare se la delegazione guidata da Longuet, giunto ieri a Kabul per una visita di ''diversi giorni'' fosse effettivamente nel ministero al momento dell'attacco.