I ribelli hanno attaccato circa 3 ore fa il sito di Bani Walid, la località nella quale Gheddafi è asserragliato in una disperata ricerca di salvezza.
Un portavoce dei ribelli ha dichiarato un'ora fa ad Al Jazeera che i soldati ancora a difesa del luogo sono circa 100, forse meno, e che i ribelli credono di ottenere la vittoria entro 24 ore.
Secondo il CNT, questa sarà una delle ultime battaglie nella Libia.
Contro la manipolazione mediatica, contro lo stretto controllo operato dai governi verso i sistemi di informazione, per raccontare, rivelare e scoprire idee e notizie. Hope in freedom, forever.
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domenica 4 settembre 2011
sabato 3 settembre 2011
Libia: imminente attacco decisivo dei ribelli
Un portavoce dei ribelli ha dichiarato 25 minuti fa che si sta organizzando un massiccio attacco a Bani Walid, città dove è asserragliato il rais con circa 20000 combattenti dalla sua. Il portavoce dei ribelli ha inoltre dichiarato l'intenzione di prendere la città entro poche ore.
http://blogs.aljazeera.net/liveblog/Libya Qui la notizia direttamente dal blog di uno dei corrispondenti di Al Jazeera, in inglese.
http://blogs.aljazeera.net/liveblog/Libya Qui la notizia direttamente dal blog di uno dei corrispondenti di Al Jazeera, in inglese.
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venerdì 2 settembre 2011
Video manifestazione poche ore fa a Tripoli
http://www.youtube.com/watch?v=HHyC4FMCEgI&feature=player_embedded
Questo è il video diffuso poche ore fa da Al Jazeera, che mostra centinaia di migliaia di donne manifestanti a Tripoli in onore della caduta del regime del rais.
Questo è il video diffuso poche ore fa da Al Jazeera, che mostra centinaia di migliaia di donne manifestanti a Tripoli in onore della caduta del regime del rais.
mercoledì 31 agosto 2011
Libia, nuovo attacco dei ribelli
I ribelli hanno risposto alle dichiarazioni di Saadi Gheddafi ( figlio del dittatore), il quale aveva dichiarato di avere ancora 20000 soldati lealisti a sua disposizione, bombardando una colonna di mezzi motorizzati e veicoli da guerra di forze fedeli al rais.
I soldati lealisti ora sono circa 20000 e sono asserragliati in 3 zone della Libia: Sirte, Bani Walid e Sabha.
Il principale attacco dei ribelli si sta ora svolgendo a Sirte, città di importanza simbolica per il regime in quanto paese natale di Gheddafi.
In ogni caso i ribelli sono nettamente superiori in numero e in logistica, grazie al supporto aereo e strategico effettuato dalla NATO.
http://aljazeera.com/news/africa/2011/08/201183113850542486.html
I soldati lealisti ora sono circa 20000 e sono asserragliati in 3 zone della Libia: Sirte, Bani Walid e Sabha.
Il principale attacco dei ribelli si sta ora svolgendo a Sirte, città di importanza simbolica per il regime in quanto paese natale di Gheddafi.
In ogni caso i ribelli sono nettamente superiori in numero e in logistica, grazie al supporto aereo e strategico effettuato dalla NATO.
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martedì 30 agosto 2011
Gheddafi ancora in Libia
Muammar Gheddafi è ancora in Libia, a Wani Balid, con 2 figli e una colonna di almeno 60 carri lealisti. Il mio è un appello all'Occidente: vi prego, per una volta, una sola, nel nome davvero della libertà e della democrazia, inviate truppe di terra. Mi rivolgo a tutti gli stati, vi prego, cercate solo lontanamente di immaginare cosa voglia dire per un libico che il suo ex dittatore si trova ancora nel Paese dopo la rivoluzione.
Gheddafi deve essere catturato vivo e processato per crimini contro l'umanità oltre ad altre decine di reati legati all'abuso di potere. Ma se non è possibile prenderlo vivo, allora meglio morto che libero. Indubbiamente.http://ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/08/29/visualizza_new.html_730629734.html
Questa la notizia come riportata dall' Ansa.
Gheddafi deve essere catturato vivo e processato per crimini contro l'umanità oltre ad altre decine di reati legati all'abuso di potere. Ma se non è possibile prenderlo vivo, allora meglio morto che libero. Indubbiamente.http://ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/08/29/visualizza_new.html_730629734.html
Questa la notizia come riportata dall' Ansa.
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lunedì 9 maggio 2011
Libia: a Tripoli situazione critica
Testimoni che sono riusciti a fuggire da Tripoli parlano di una città irriconoscibile rispetto all'inizio della guerra civile. Riferiscono delle paure dei bombardamenti, del nervosismo, del coprifuoco obbligatorio, delle perquisizioni casa per casa.
Persino la benzina è aumentata fino a raggiungere i prezzi italiani. E ci sono file lunghissime per comprare persino il pane. Ormai scarseggia tutto, la popolazione non resiste più. http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/05/09/visualizza_new.html_872017641.html
Persino la benzina è aumentata fino a raggiungere i prezzi italiani. E ci sono file lunghissime per comprare persino il pane. Ormai scarseggia tutto, la popolazione non resiste più. http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/05/09/visualizza_new.html_872017641.html
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domenica 8 maggio 2011
9 morti in Libia
Oggi le forze di Gheddafi hanno ucciso 9 ribelli e ne hanno feriti altri 50 nella città di Ajdabiya, a sud ovest di Tripoli.
Inoltre le truppe del rais hanno attaccato la remota città di Jalu, nel deserto, importante per il petrolio.
Inoltre le truppe del rais hanno attaccato la remota città di Jalu, nel deserto, importante per il petrolio.
venerdì 6 maggio 2011
Amnesty accusa Gheddafi di crimini contro l'umanità
Secondo un rapporto di Amnesty riguardo la situazione della guerra in Libia e in particolare della battaglia a Misurata, Gheddafi potrà essere accusato di crimini contro l'umanità (http://www.amnesty.it/libia-attacchi-contro-civili-a-misurata-possono-costituire-crimini-di-guerra).
Infatti il colonnello ha attaccato indiscriminatamente i quartieri residenziali della città, facendo centinaia di vittime civili innocenti e disarmati.
Inoltre l'uso di bombe a grappolo, largamente impiegate dal rais, è vietato dalla Convenzione di Ginevra e costituisce violenza sui civili.
Il rapporto di Amnesty, molto dettagliato, servirà nelle fasi immediatamente successive alla guerra, nel caso in cui Gheddafi sarà catturato vivo.
Infatti il colonnello ha attaccato indiscriminatamente i quartieri residenziali della città, facendo centinaia di vittime civili innocenti e disarmati.
Inoltre l'uso di bombe a grappolo, largamente impiegate dal rais, è vietato dalla Convenzione di Ginevra e costituisce violenza sui civili.
Il rapporto di Amnesty, molto dettagliato, servirà nelle fasi immediatamente successive alla guerra, nel caso in cui Gheddafi sarà catturato vivo.
mercoledì 4 maggio 2011
Libia: chiesti mandati cattura internazionali
Moreno-Ocampo, procuratore della Corte Penale Internazionale, ha emesso tre mandati di cattura internazionali nei confronti di alcuni esponenti di spicco del governo e dell'esercito libico, tra cui Gheddafi quasi di certo presente.
I mandati di cattura, ha specificato Moreno, sono stati emessi contro coloro che si sono macchiati dei crimini peggiori durante la guerra civile, proprio perchè hanno utilizzato armi e attacchi militari per colpire civili disarmati.
I mandati di cattura, ha specificato Moreno, sono stati emessi contro coloro che si sono macchiati dei crimini peggiori durante la guerra civile, proprio perchè hanno utilizzato armi e attacchi militari per colpire civili disarmati.
Gheddafi attacca i civili
La notizia viene direttamente dal blog di uno dei corrispondenti in Libia di Al Jazeera (http://blogs.aljazeera.net/live/africa/libya-live-blog-may-4): le forze di Gheddafi durante questa settimana almeno di battaglia hanno attaccato civili disarmati, uccidendoli. In particolare ci sono morti civili innocenti anche tra i 55 cadaveri rinvenuti a Misurata.
E c'è ancora chi dice che è meglio lasciar perdere la guerra, che non c'è motivo per entrare negli affari libici.
E c'è ancora chi dice che è meglio lasciar perdere la guerra, che non c'è motivo per entrare negli affari libici.
martedì 3 maggio 2011
Autobomba a Bengasi
Poche ore fa un'autobomba è esplosa davanti il consiglio di governo di transizione libico, senza provocare nessuna vittima. L'auto era imbottita di tritolo. Immediatamente sono accorsi sul posto centinaia di ribelli, che hanno puntato il dito contro Gheddafi e le forze a lui fedeli. Proprio ora si sta combattendo a Misurata, dove oggi sono morti 55 civili per via dei razzi lanciati dall'esercito del rais.
Giornalista ancora prigioniero di Gheddafi
Incerta la sorte di Kamel al-Tallou, giornalista di Al-Jazeera catturato il 6 aprile (1 mese fa) da Gheddafi assieme ad altri colleghi, poi rilasciati.
Mi ero occupato della notizia il 21 aprile, facendo notare che Gheddafi non aveva ancora liberato l'uomo, dopo tre settimane (http://attivismolibero.blogspot.com/2011/04/giornalista-prigioniero-di-gheddafi.html); potete immaginare la mia sorpresa adesso scoprendo che non solo il giornalista non è stato rilasciato dal regime, ma addirittura non se ne parla da nessuna parte!
Invito caldamente i giornali e i telegiornali a tenerci informati riguardo la sorte di Kamel.
Mi ero occupato della notizia il 21 aprile, facendo notare che Gheddafi non aveva ancora liberato l'uomo, dopo tre settimane (http://attivismolibero.blogspot.com/2011/04/giornalista-prigioniero-di-gheddafi.html); potete immaginare la mia sorpresa adesso scoprendo che non solo il giornalista non è stato rilasciato dal regime, ma addirittura non se ne parla da nessuna parte!
Invito caldamente i giornali e i telegiornali a tenerci informati riguardo la sorte di Kamel.
Libia: in diretta dai blog dei corrispondenti
Si combatte nella città di Al-Zintan, con lanci di missili e razzi da parte di Gheddafi, mentre le forze di terra sono ancora trattenute dai ribelli.
Intanto continua la battaglia anche a Misurata, dove stanotte sono morti almeno 55 civili per i bombardamenti del rais. Sono le ultimissime notizie, risalenti a circa 10 minuti fa, che vengono dalla Libia, in diretta dal corrispondente di Al Jazeera sul posto.
http://blogs.aljazeera.net/live/africa/libya-live-blog-may-3 e questo è il blog Live in Libia da cui potete avere notizie in tempo reale e documentarvi sul massacro che sta avvenendo.
Intanto continua la battaglia anche a Misurata, dove stanotte sono morti almeno 55 civili per i bombardamenti del rais. Sono le ultimissime notizie, risalenti a circa 10 minuti fa, che vengono dalla Libia, in diretta dal corrispondente di Al Jazeera sul posto.
http://blogs.aljazeera.net/live/africa/libya-live-blog-may-3 e questo è il blog Live in Libia da cui potete avere notizie in tempo reale e documentarvi sul massacro che sta avvenendo.
domenica 1 maggio 2011
Libia: NATO distrugge 45 veicoli governativi
Oggi la NATO ha attaccato con successo una colonna di 45 veicoli dell'esercito libico, distruggendoli.
La divisione libica aveva appena portato a termine un attacco nelle città di Jalu e Awlijah, uccidendo 5 civili e ferendone altre 10.
Intanto gli scontri proseguono anche intorno al confine con la Tunisia, adesso nella città di Wazin, a pochi chilometri dal confine.
La divisione libica aveva appena portato a termine un attacco nelle città di Jalu e Awlijah, uccidendo 5 civili e ferendone altre 10.
Intanto gli scontri proseguono anche intorno al confine con la Tunisia, adesso nella città di Wazin, a pochi chilometri dal confine.
Si combatte al confine tra Libia e Tunisia
La zona di Dehiba, un crocevia al confine con la Tunisia molto importante per Gheddafi, è divenuta teatro di un cruento scontro tra i ribelli, aiutati da massicce folle tunisine, e le truppe del rais. Dehiba fin dall'inizio della guerra civile rappresenta la principale porta per i ribelli per accedere alla Tunisia e agli aiuti umanitari che passano di lì.
Una settimana fa le forze della rivoluzione avevano conquistato il crocevia e cacciato i soldati del colonnello, che però sono tornati all'attacco tra 2 giorni fa, con truppe di terra, cecchini e razzi. Solamente nella giornata di ieri testimoni oculari parlano di 80 razzi lanciati contro le postazioni ribelli nella città.
Ecco la notizia in inglese di Al Jazeera http://english.aljazeera.net/news/africa/2011/04/201142815329302425.html
Una settimana fa le forze della rivoluzione avevano conquistato il crocevia e cacciato i soldati del colonnello, che però sono tornati all'attacco tra 2 giorni fa, con truppe di terra, cecchini e razzi. Solamente nella giornata di ieri testimoni oculari parlano di 80 razzi lanciati contro le postazioni ribelli nella città.
Ecco la notizia in inglese di Al Jazeera http://english.aljazeera.net/news/africa/2011/04/201142815329302425.html
Raid NATO: ucciso figlio del rais
Il figlio minore del rais, Saif al Arab, è rimasto ucciso ieri notte durante un attacco della NATO portato direttamente sulla casa di Gheddafi. Nell' attacco sono rimasti uccisi anche tre nipoti del colonnello.
Saif aveva dichiarato proprio ieri che non si sarebbe arreso, sia che i bombardamenti durassero 40 giorni che 40 anni. La NATO ha fatto sapere durante le prime ore del mattino che gli obiettivi civili non sono da loro contemplati, ma mirano solamente ad attacchi militari mirati e precisi.
A Bengasi, non appena è arrivata la notizia, enormi folle si sono riversate per le strade, sparando in aria raffiche di armi automatiche per la felicità.
"Siamo troppo contenti per la morte di un figlio del rais" dichiarano festosi dinanzi alle telecamere.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/02/16/visualizza_new.html_1587570705.html
Saif aveva dichiarato proprio ieri che non si sarebbe arreso, sia che i bombardamenti durassero 40 giorni che 40 anni. La NATO ha fatto sapere durante le prime ore del mattino che gli obiettivi civili non sono da loro contemplati, ma mirano solamente ad attacchi militari mirati e precisi.
A Bengasi, non appena è arrivata la notizia, enormi folle si sono riversate per le strade, sparando in aria raffiche di armi automatiche per la felicità.
"Siamo troppo contenti per la morte di un figlio del rais" dichiarano festosi dinanzi alle telecamere.
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sabato 30 aprile 2011
Gheddafi: porteremo la guerra in Italia
Muammar Gheddafi ha parlato pochi minuti fa alla nazione dichiarando senza mezzi termini di voler portare la guerra sul territorio italiano, in seguito al tradimento di Berlusconi nei suoi confronti.
Il pericolo di un'invasione è reale, soprattutto perchè i razzi libici hanno una gittata ben più che capace di colpire la Sicilia, oltre ad un numero di forze terrestri infinitamente più grande di quello italiano.
Qui la notizia come riportata dall' Ansa http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/04/30/visualizza_new.html_895795874.html
Il pericolo di un'invasione è reale, soprattutto perchè i razzi libici hanno una gittata ben più che capace di colpire la Sicilia, oltre ad un numero di forze terrestri infinitamente più grande di quello italiano.
Qui la notizia come riportata dall' Ansa http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/04/30/visualizza_new.html_895795874.html
venerdì 29 aprile 2011
Nuove manifestazioni in Siria
Venerdì di protesta per la Siria. Vi sono state manifestazioni in almeno 34 città del paese, tra cui tutte le più importanti, e testimoni oculari parlano di almeno altre 30 persone uccise dal regime che spara sulla folla.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/04/22/visualizza_new.html_895943780.html
Intanto l'ONU condanna duramente le azioni del governo siriano e si prepara a forti sanzioni, mentre nella riunione di oggi tra le principali forze del pianeta si è deciso di intervenire direttamente sul territorio, con task force e commissioni per verificare la presenza o meno di abusi sui civili.
Secondo stime non ufficiali tra gli 83 cadaveri portati oggi nei vari obitori del paese ci sarebbero almeno 25 corpi di donne e bambini, sparati dai soldati del regime.
Cresce naturalmente la paura per quello che potrà succedere, soprattutto perchè crescono le voci che parlano di stupri effettuati dai soldati, sull' onda della tattica messa in atto da Gheddafi.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/04/22/visualizza_new.html_895943780.html
Intanto l'ONU condanna duramente le azioni del governo siriano e si prepara a forti sanzioni, mentre nella riunione di oggi tra le principali forze del pianeta si è deciso di intervenire direttamente sul territorio, con task force e commissioni per verificare la presenza o meno di abusi sui civili.
Secondo stime non ufficiali tra gli 83 cadaveri portati oggi nei vari obitori del paese ci sarebbero almeno 25 corpi di donne e bambini, sparati dai soldati del regime.
Cresce naturalmente la paura per quello che potrà succedere, soprattutto perchè crescono le voci che parlano di stupri effettuati dai soldati, sull' onda della tattica messa in atto da Gheddafi.
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venerdì 22 aprile 2011
Giornalista prigioniero di Gheddafi
Sale la tensione per Kamel Al-Tallou, cittadino britannico che lavora come cameraman per Al Jazeera, che è stato catturato alcuni giorni fa dalle forze di Gheddafi e non è stato ancora rilasciato, nonostante la liberazione dei suoi 3 compagni. Il giornalista è sposato e ha tre figli.
martedì 19 aprile 2011
Le nuove rivoluzioni: supportarle?
Ci troviamo dinanzi a una strana epoca: mentre nei nostri relativamente calmi e tranquilli paesi occidentali ci godiamo la bella vita, con Internet, i sindacati, le università, la libertà di stampa e opinione, vi sono altri luoghi nel mondo (la maggioranza) nei quali la vita è scandita dai ritmi della dittatura e dell'oppressione.
Vi sono Paesi che devono ancora iniziare a lottare per quegli ideali da noi affermatisi nel periodo tra la rivoluzione francese e la fine dell'Ottocento: libertà, fratellanza, uguaglianza.
Ebbene oggi c'è qualcuno che si è svegliato la mattina e ha deciso di cambiare, ha scelto che forse è meglio morire piuttosto che vivere da schiavi, meglio scendere in piazza ed essere sparati che vivere rinchiusi nella propria inetta quotidianità ricca di soprusi e ingiustizie.
Eppure noi occidentali facciamo poco o niente: ci è bastato molto poco per entrare in un conflitto durato anni e costato moltissimi morti in Iraq (ma lì c'era il petrolio...) e adesso che si tratta di difendere vite umane, vite di vecchi, donne, bambini, uomini civili che combattono per gli ideali più puri, ci tiriamo indietro o quasi.
Il nostro unico aiuto a queste popolazioni di ribelli, che passeranno alla storia un giorno, è una timida No-fly-zone imposta a una parte della Libia.
Forse vi dichiarerete contrari alla guerra in linea di principio, ma vi faccio una domanda: si tratta forse di una guerra questa? Non è più simile al difendere in piazza i propri sacri diritti, quelli umani? Il principio è lo stesso. Tutti noi aborriamo la guerra quando questa è dettata dall'odio razziale o da un qualsiasi tornaconto personale, ma in questo caso si tratta di difendere la vita di persone buone, che chiedono solo ciò che noi abbiamo già...
Perciò basta dire che la guerra non si deve fare, perchè in realtà è vero che esistono conflitti buoni e cattivi, e ora ci troviamo dinanzi ad uno che più buono non vi è.
A voi la scelta: andare ad aiutare o lasciarli morire.
Vi sono Paesi che devono ancora iniziare a lottare per quegli ideali da noi affermatisi nel periodo tra la rivoluzione francese e la fine dell'Ottocento: libertà, fratellanza, uguaglianza.
Ebbene oggi c'è qualcuno che si è svegliato la mattina e ha deciso di cambiare, ha scelto che forse è meglio morire piuttosto che vivere da schiavi, meglio scendere in piazza ed essere sparati che vivere rinchiusi nella propria inetta quotidianità ricca di soprusi e ingiustizie.
Eppure noi occidentali facciamo poco o niente: ci è bastato molto poco per entrare in un conflitto durato anni e costato moltissimi morti in Iraq (ma lì c'era il petrolio...) e adesso che si tratta di difendere vite umane, vite di vecchi, donne, bambini, uomini civili che combattono per gli ideali più puri, ci tiriamo indietro o quasi.
Il nostro unico aiuto a queste popolazioni di ribelli, che passeranno alla storia un giorno, è una timida No-fly-zone imposta a una parte della Libia.
Forse vi dichiarerete contrari alla guerra in linea di principio, ma vi faccio una domanda: si tratta forse di una guerra questa? Non è più simile al difendere in piazza i propri sacri diritti, quelli umani? Il principio è lo stesso. Tutti noi aborriamo la guerra quando questa è dettata dall'odio razziale o da un qualsiasi tornaconto personale, ma in questo caso si tratta di difendere la vita di persone buone, che chiedono solo ciò che noi abbiamo già...
Perciò basta dire che la guerra non si deve fare, perchè in realtà è vero che esistono conflitti buoni e cattivi, e ora ci troviamo dinanzi ad uno che più buono non vi è.
A voi la scelta: andare ad aiutare o lasciarli morire.
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