Siamo nel 2011 e ancora ci sta gente, che per giunta si definisce indignata, che sfrutta la sua posizione sociale per commettere abusi sul prossimo. E il colmo dell'ironia è che sono gli insegnanti questi tipi di cui parlo. Ma sapete che vi dico? Sti cazzi dei precari, sti gran cazzi delle pensioni e del vostro stipendio così basso da fare schifo. Ve lo meritate, voi che dovreste essere dotati di un'empatia unica al mondo per tutto quello che vi fanno, per il fatto che siete i più vessati della società, proprio voi osate scagliarvi sugli studenti che per voi lottano?!
Dovete capire che le piramidi sociali non esistono più, siete uguali a tutti. Non credete che solo perchè siete l'ultima ruota del carro della società (ingiustamente) avete il diritto di rifarvi su qualcuno. Piuttosto fate come noi studenti, svegliatevi cazzo! Ma perchè non protestate, non fate sit-in e manifestazioni con noi? Perchè vi chiudete protetti dallo scudo (peraltro di scarsa qualità) della vostra posizione rispetto a noi?
Parlo soprattutto a quei docenti più anziani: ma che cazzo state facendo? Guardatevi allo specchio, voi siete qui per servire noi, siamo NOI il futuro, voi avete si e no 20 anni di vita e avete già dato. Io l'ho detto ma tanto non cambia un bel niente, e domani quante ingiustizie ci saranno nelle aule italiane?
INSEGNANTI SVEGLIA, NON FATE I COGLIONI. VIVA LA LIBERTA' E L'UGUAGLIANZA.
Contro la manipolazione mediatica, contro lo stretto controllo operato dai governi verso i sistemi di informazione, per raccontare, rivelare e scoprire idee e notizie. Hope in freedom, forever.
Pagine
Visualizzazioni totali
sabato 22 ottobre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
Berlusconi stai attento
Perchè adesso stai passando il limite, e lo sai bene.
La legge sulle intercettazioni che vuoi far passare è una legge bavaglio, va contro l'articolo 27 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, e non credere che se passerà non vi saranno conseguenze.
Il mondo non gira intorno a te, non puoi scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato, nè decidere di far pubblicare solo quello che vuoi tu.
Oggi si decide il tuo futuro, se passa la legge tu sei finito, per sempre. Te lo giuro.
E adesso denunciami, mi fai schifo come uomo e come politico.
La legge sulle intercettazioni che vuoi far passare è una legge bavaglio, va contro l'articolo 27 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, e non credere che se passerà non vi saranno conseguenze.
Il mondo non gira intorno a te, non puoi scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato, nè decidere di far pubblicare solo quello che vuoi tu.
Oggi si decide il tuo futuro, se passa la legge tu sei finito, per sempre. Te lo giuro.
E adesso denunciami, mi fai schifo come uomo e come politico.
martedì 27 settembre 2011
Manifesto di Amnesty ai candidati in Tunisia
Questi sono i 10 impegni presenti nel manifesto che Amnesty International ha presentato a tutti i candidati al governo tunisino. Tutti i candidati devono impegnarsi a firmare le presenti richieste nel campo dei diritti umani.
1. Porre sotto controllo le forze di sicurezza
Occorre un riesame completo di tutte le forze di polizia e di altri organismi incaricati del rispetto della legge. La loro struttura e la loro catena di comando dovranno essere rese pubbliche e dovra’ essere istituito un organismo di monitoraggio che esamini in modo indipendente e imparziale le denunce di abusi.
2. Combattere la tortura e gli altri maltrattamenti
Tutti i pubblici ufficiali che si occupano di arresti, detenzioni e interrogatori dovranno sapere che la tortura e gli altri maltrattamenti non saranno tollerati. Tutti i luoghi di detenzione dovranno essere sottoposti a ispezioni regolari, indipendenti, senza preavviso e senza restrizioni.
3. Chiedere la fine della detenzione incommunicado
Le persone detenute dovranno avere accesso regolarmente e senza ritardo, sia per legge che nella pratica, al mondo esterno. Tale accesso dovra’ riguardare familiari, avvocati di propria scelta e visite mediche indipendenti.
4. Rispettare i diritti alla liberta’ di riunione, associazione ed espressione
Le leggi che criminalizzano il pacifico esercito di questi diritti (tra cui le disposizioni della Legge sulle riunioni pubbliche del 1969, la Legge sulle associazioni del 1959, il Codice penale, il Codice della stampa e la Legge antiterrorismo del 2003) dovranno essere abrogate o emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto internazionale.
5. Riformare il sistema giudiziario
L’indipendenza del sistema giudiziario dovra’ essere rispettata nella legge e nella pratica. Chiunque sia accusato di un reato dovra’ ricevere un processo equo da parte di un tribunale competente, indipendente e imparziale istituito dalla legge, in cui i diritti della difesa dovranno essere pienamente tutelati. Imputati civili non potranno essere processati dai tribunali militari.
6. Indagare sulle violazioni del passato
Dovra’ essere aperta un’inchiesta indipendente, approfondita e imparziale sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la presidenza di Ben Ali. L’inchiesta dovra’ fare raccomandazioni per prevenire future violazioni e dovra’ fornire verita’, giustizia e riparazione alle vittime.
7. Realizzare i diritti economici, sociali e culturali per tutti
Non dovra’ esservi alcuna discriminazione nell’accesso ai servizi pubblici essenziali, come l’acqua, i servizi igienici e le cure mediche. I diritti dei lavoratori e le liberta’ sindacali dovranno essere rispettati.
8. Porre fine alla discriminazione
Le disposizioni di legge che discriminano per motivi di razza, colore, religione, etnia, nascita, sesso, orientamento sessuale, identita’ di genere, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale, proprieta’ o altro status, dovranno essere abrogate o emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto internazionale.
9. Porre fine alla violenza contro le donne
Dovra’ essere adottata una legge sulla violenza le donne, compresa la violenza domestica e lo stupro coniugale. Dovranno essere aboliti gli articoli 218, 227bis e 239 del Codice penale, che prevedono la fine del procedimento o l’annullamento della pena nel caso in cui la sposa aggredita dal marito ritiri la denuncia o quando l’aggressore sposi la vittima dopo averla stuprata o rapita.
10. Abolire la pena di morte
Dovra’ essere mantenuta la moratoria sulle esecuzioni in attesa dell’abolizione della pena di morte.
1. Porre sotto controllo le forze di sicurezza
Occorre un riesame completo di tutte le forze di polizia e di altri organismi incaricati del rispetto della legge. La loro struttura e la loro catena di comando dovranno essere rese pubbliche e dovra’ essere istituito un organismo di monitoraggio che esamini in modo indipendente e imparziale le denunce di abusi.
2. Combattere la tortura e gli altri maltrattamenti
Tutti i pubblici ufficiali che si occupano di arresti, detenzioni e interrogatori dovranno sapere che la tortura e gli altri maltrattamenti non saranno tollerati. Tutti i luoghi di detenzione dovranno essere sottoposti a ispezioni regolari, indipendenti, senza preavviso e senza restrizioni.
3. Chiedere la fine della detenzione incommunicado
Le persone detenute dovranno avere accesso regolarmente e senza ritardo, sia per legge che nella pratica, al mondo esterno. Tale accesso dovra’ riguardare familiari, avvocati di propria scelta e visite mediche indipendenti.
4. Rispettare i diritti alla liberta’ di riunione, associazione ed espressione
Le leggi che criminalizzano il pacifico esercito di questi diritti (tra cui le disposizioni della Legge sulle riunioni pubbliche del 1969, la Legge sulle associazioni del 1959, il Codice penale, il Codice della stampa e la Legge antiterrorismo del 2003) dovranno essere abrogate o emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto internazionale.
5. Riformare il sistema giudiziario
L’indipendenza del sistema giudiziario dovra’ essere rispettata nella legge e nella pratica. Chiunque sia accusato di un reato dovra’ ricevere un processo equo da parte di un tribunale competente, indipendente e imparziale istituito dalla legge, in cui i diritti della difesa dovranno essere pienamente tutelati. Imputati civili non potranno essere processati dai tribunali militari.
6. Indagare sulle violazioni del passato
Dovra’ essere aperta un’inchiesta indipendente, approfondita e imparziale sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la presidenza di Ben Ali. L’inchiesta dovra’ fare raccomandazioni per prevenire future violazioni e dovra’ fornire verita’, giustizia e riparazione alle vittime.
7. Realizzare i diritti economici, sociali e culturali per tutti
Non dovra’ esservi alcuna discriminazione nell’accesso ai servizi pubblici essenziali, come l’acqua, i servizi igienici e le cure mediche. I diritti dei lavoratori e le liberta’ sindacali dovranno essere rispettati.
8. Porre fine alla discriminazione
Le disposizioni di legge che discriminano per motivi di razza, colore, religione, etnia, nascita, sesso, orientamento sessuale, identita’ di genere, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale, proprieta’ o altro status, dovranno essere abrogate o emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto internazionale.
9. Porre fine alla violenza contro le donne
Dovra’ essere adottata una legge sulla violenza le donne, compresa la violenza domestica e lo stupro coniugale. Dovranno essere aboliti gli articoli 218, 227bis e 239 del Codice penale, che prevedono la fine del procedimento o l’annullamento della pena nel caso in cui la sposa aggredita dal marito ritiri la denuncia o quando l’aggressore sposi la vittima dopo averla stuprata o rapita.
10. Abolire la pena di morte
Dovra’ essere mantenuta la moratoria sulle esecuzioni in attesa dell’abolizione della pena di morte.
lunedì 26 settembre 2011
Ecco il coraggio
A questo ragazzo va tutta la mia stima, perchè non bisogna avere mai paura di rispondere ai padroni. Perchè i padroni non esistono, e siamo in un Paese almeno in teoria libero, dove il diritto a manifestare e la legittima difesa sono diritti tutelati dalla Costituzione. A.C.A.B.
domenica 25 settembre 2011
Lettera rivolta a me
Ti conosco, Andrea Astore. Dalla normale distanza della semplice conoscenza, ti ho guardato vivere e crescere, e ti sono stato idealmente al fianco nel bestemmiare alla vita quando questa ha insultato e schiaffeggiato la tua adolescenza.
Ti conosco di più ora e ne percepisco il privilegio. Avresti potuto arrenderti a quegli insulti, avresti potuto sparire, nasconderti nel magma sociale dei giovani senza speranza che questa società ha creato: birra in una mano, fumo nell’altra e in testa sogni infranti e rabbia che non trova destinatari.
Avresti potuto … ma hai preferito combattere. Hai preferito credere che ci sono vie di uscita in un dogma dimenticato quanto scontato: il rispetto dell’uomo! Laddove l’uomo rappresenti “l’altro”, “il diverso” o se stesso.
Hai dato, Andrea, un esempio concreto nel far capire che ci sono altre strade, altre possibilità oltre il perseguire status sociali e arricchimento.
Hai dato una speranza anche a me e ad altri che la pensano come me, forse non tutti noi “vecchi” abbiamo sbagliato tutto, se ci sono ancora giovani come te, il futuro può non essere un concetto astruso.
Conosco un altro Andrea, anch’egli diciottenne, che d’estate le sue vacanze le adopera per lavorare con l’associazione “Libera” la quale gestisce, per utilità sociali, i terreni confiscati alle mafie. Và da sé che sia un lavoro pericoloso ma va anche da sé che io ho un altro privilegio e un’altra speranza.
Spero vi conoscano gli altri ragazzi e attraverso voi comprendano che c’è un’alternativa, che si può e si deve lottare, che si può e si deve cambiare.
Lino Perrotta
Grazie, per me significa molto, davvero. Ma si può scegliere di vivere anche con birra e fumo ed essere nonostante questo degli uomini buoni...
Ti conosco di più ora e ne percepisco il privilegio. Avresti potuto arrenderti a quegli insulti, avresti potuto sparire, nasconderti nel magma sociale dei giovani senza speranza che questa società ha creato: birra in una mano, fumo nell’altra e in testa sogni infranti e rabbia che non trova destinatari.
Avresti potuto … ma hai preferito combattere. Hai preferito credere che ci sono vie di uscita in un dogma dimenticato quanto scontato: il rispetto dell’uomo! Laddove l’uomo rappresenti “l’altro”, “il diverso” o se stesso.
Hai dato, Andrea, un esempio concreto nel far capire che ci sono altre strade, altre possibilità oltre il perseguire status sociali e arricchimento.
Hai dato una speranza anche a me e ad altri che la pensano come me, forse non tutti noi “vecchi” abbiamo sbagliato tutto, se ci sono ancora giovani come te, il futuro può non essere un concetto astruso.
Conosco un altro Andrea, anch’egli diciottenne, che d’estate le sue vacanze le adopera per lavorare con l’associazione “Libera” la quale gestisce, per utilità sociali, i terreni confiscati alle mafie. Và da sé che sia un lavoro pericoloso ma va anche da sé che io ho un altro privilegio e un’altra speranza.
Spero vi conoscano gli altri ragazzi e attraverso voi comprendano che c’è un’alternativa, che si può e si deve lottare, che si può e si deve cambiare.
Lino Perrotta
Grazie, per me significa molto, davvero. Ma si può scegliere di vivere anche con birra e fumo ed essere nonostante questo degli uomini buoni...
venerdì 23 settembre 2011
Della giustizia politica
Io voto per un partito che spero formerà un governo. Il mio partito perde. Ma perchè io devo sottostare a qualcuno che per me non ha il diritto di comandare? Io scelgo da chi essere governato, altrimenti preferisco sottrarmi al contratto con lo Stato e vivere in maniera autosufficiente. Ma non è legale farlo. Per questo il fanatismo, l'opposizione politica e la successiva violenza non finirà mai.
Non c'è soluzione, tranne l'ipotetica creazione di un territorio "astatalizzato" in cui vivere nell'anarchia.
Dipende tutto da noi: il cittadino all'alba dei tempi ha scelto di fare un contratto con lo Stato (cioè con altri cittadini) con l'obiettivo di agevolare la sua esistenza sacrificando le sue libertà (al principio, prima della storia, infinite).
E se io non ci stessi? Vado in galera.
Giusto no?
Non c'è soluzione, tranne l'ipotetica creazione di un territorio "astatalizzato" in cui vivere nell'anarchia.
Dipende tutto da noi: il cittadino all'alba dei tempi ha scelto di fare un contratto con lo Stato (cioè con altri cittadini) con l'obiettivo di agevolare la sua esistenza sacrificando le sue libertà (al principio, prima della storia, infinite).
E se io non ci stessi? Vado in galera.
Giusto no?
Della libertà
Ma io sono un uomo? Si.
Sono libero? Si.
Dove finisce la mia libertà? Dove inizia quella degli altri.
E allora perchè non mi posso drogare, ferire, uccidere. Non è forse la mia libertà? Forse che faccio queste cose a qualcun altro? NON LO SO.
Fino a quando qualcuno troverà la risposta a questa domanda io non mi sentirò mai in colpa dopo aver fumato.
Sono io, ed è il mio corpo, e io decido. Viva la libertà nel rispetto degli altri.
Sono libero? Si.
Dove finisce la mia libertà? Dove inizia quella degli altri.
E allora perchè non mi posso drogare, ferire, uccidere. Non è forse la mia libertà? Forse che faccio queste cose a qualcun altro? NON LO SO.
Fino a quando qualcuno troverà la risposta a questa domanda io non mi sentirò mai in colpa dopo aver fumato.
Sono io, ed è il mio corpo, e io decido. Viva la libertà nel rispetto degli altri.
Iscriviti a:
Post (Atom)